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19 Feb 2018 | Scritto da  Food Safety Lab
Rapporto di prova: strumento al servizio della sicurezza alimentare.

Tutti noi acquistiamo prodotti confezionati e lo facciamo in totale sicurezza, fidandoci delle informazioni riportate sul pack e in etichetta perché siamo consci di tutti i controlli cui i prodotti sono sottoposti, dalla loro produzione al loro confezionamento e adeguata conservazione. Eppure quello della sicurezza alimentare è un campo in continua evoluzione, soggetto a modifiche e integrazioni con l'introduzione di nuovi strumenti di controllo.

Ecco, dunque, che gli operatori del settore agroalimentare sono investititi di sempre maggiori responsabilità, lo dimostra la valenza che stanno assumendo i rapporti di prova all'interno della filiera agroalimentare.

Secondo l'art.17 del Reg. CE 178/02, infatti, "spetta agli operatori del settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano soddisfatte…" ciò fa capire quanto sia indispensabile effettuare serie analisi di controllo sui prodotti pronti a essere immessi sul mercato onde evitare di innescare la "miccia" dell'allerta.

Il rapporto di prova costituisce nell'ambito della filiera agroalimentare uno strumento tecnico e normativo di essenziale importanza per selezionare e validare materie prime e prodotti, definire informazioni di etichettatura e stabilire la conformità di un prodotto rispetto al mercato da parte della autorità di vigilanza competente.

Da ciò si deduce quanto sia importante anche capire le responsabilità che concernono il lavoro analitico svolto dai laboratori di analisi e dai professionisti che vi lavorano, nonché gli aspetti riguardanti l'accreditamento delle prove e la certificazione dei rapporti di prova. Biologi, chimici e tecnologi alimentari, infatti, devono utilizzare precise modalità nell'espressione del risultato sul rapporto di prova e nell'interpretazione dei risultati ottenuti ai fini della definizione della conformità o meno del prodotto alimentare.

L'ente di accreditamento ACCREDIA ha provveduto a emettere il regolamento tecnico RT-08 che disciplina i requisiti che i laboratori devono soddisfare per ottenere l'accreditamento rispetto alla norma di riferimento. Il regolamento fornisce indicazioni generali, che non si riferiscono a una particolare categoria merceologica, sulla comunicazione del risultato sul rapporto di prova.

Ma chi controlla il controllore? A tal fine sono state approvate le "Linee guida per il controllo ufficiale dei laboratori che eseguono le analisi nell'ambito dell'autocontrollo delle imprese alimentari", predisposte dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Il documento si rivela di estrema importanza perché, fornendo indicazioni condivise e uniformate, coadiuva i laboratori che effettuano analisi nell'ambito delle procedure di autocontrollo delle imprese alimentari, iscritti negli elenchi regionali, compresi quelli annessi alle imprese alimentari, nelle modalità di programmazione, pianificazione ed esecuzione delle attività di controllo ufficiale riguardanti i laboratori.

Mentre la valutazione svolta dall'ente di accreditamento verifica la competenza del laboratorio, il controllo ufficiale è rivolto all'accertamento, e successivo mantenimento, dei requisiti previsti per l'iscrizione nell'elenco regionale, compresa la congruità del numero di prove eseguite rispetto ai consumi registrati.

L'accreditamento fornisce un'attestazione dotata di autorità della competenza tecnica degli organismi cui spetta assicurare conformità alle norme applicabili. Il riconoscimento della competenza dei laboratori di prova è un requisito richiesto dalla normativa europea in materia di controllo ufficiale e dalle disposizioni nazionali in materia di autocontrollo dei prodotti alimentari.

Food Safety Lab opera conformemente alle disposizioni cogenti riguardanti la sicurezza dei prodotti alimentari ed alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, al fine di garantire la qualità e la trasparenza dei processi analitici e dei dati, attraverso l'accreditamento delle prove. L'accreditamento è "l'attestazione di terza parte, relativa ad un organismo di valutazione della conformità (nel caso specifico il laboratorio di prova), consistente in una dimostrazione formale della competenza dello stesso a svolgere specifici compiti di valutazione della conformità ed a produrre dati e risultati tecnicamente validi".

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